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Psv-Ajax 2-3: lancieri ad un passo dal terzo titolo consecutivo.

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Giornata d’elite in Eredivisie, che offre agli appassionati del Voetbal la sfida che più d’ogni altra ha caratterizzato gli ultimi vent’anni del campionato olandese: PSV-Ajax. Una gara già di per sé stimolante, che oggi significa molto anche in chiave titolo. L‘Ajax, infatti, scende al Philips Stadion da leader della classifica con un vantaggio di soli tre punti sui Boeren, che per cercare di riaprire l’Eredivisie hanno a disposizione un unico risultato: la vittoria. I risultati delle altre due squadre coinvolte nella lotta per il titolo, il Vitesse e il Feyenoord (bloccate sul pari dal Roda e dall’RKC) , fanno impennare ulteriormente l’importanza del match: il PSV, in caso di successo, aggancerebbe gli odiati rivali e guadagnerebbe due punti sul Vitesse nella lotta per il secondo posto; l’Ajax, invece,  staccherebbe tutti, portando a cinque i punti di vantaggio dal Vitesse e a sei quelli dal duo PSV e Feyenoord. Moduli speculari per i due tecnici, che schierano le squadre con il classico (almeno in terra olandese) 4-3-3.

I primi venti minuti non riservano grandi emozioni. Le due squadre, forse intimorite dall’importanza della posta in palio, giocano in maniera guardinga e attenta, lasciando poco spazio allo spettacolo. La prima vera emozione arriva al ventunesimo grazie a Fischer, che conclude in porta dal lato destro dall’area trovando la pronta respinta di Waterman. Un minuto più tardi sono sempre i lancieri a rendersi pericolosi: Eriksen mette in mezzo dalla destra per Fischer, che calcia a botta sicura trovando, però, l’opposizione del portiere avversario. L’Ajax, dopo aver subito – senza particolari patemi –  l’iniziativa Boeren nel primo quarto d’ora, continua a mettere a paura alla fragile retroguardia locale. Al venticinquesimo, al termine di una bella combinazione Fischer-Eriksen, Schone effettua un colpo di testa che termina fuori di pochissimi centimetri. I tempi sono maturi per il vantaggio ospite, che puntuale arriva due minuti dopo la mezz’ora: Eriksen entra in area sulla destra e mette il pallone nel mezzo, Van Bommel tocca involontariamente la sfera fornendo un assist perfetto per Sigthórsson, che insacca in scivolata. I Boeren accusano il colpo. L’Ajax, otto minuti dopo esser passato in vantaggio, reclama un calcio di rigore per un contatto sospetto fra Fischer e Van Bommel, ma l’arbitro non ravvisa gli estremi per decretare il penalty. Il PSV, nonostante da venti minuti non dia segnali di risveglio, perviene al pari al quarantaduesimo con Lens, che riceve palla da Strootmann e batte Cillessen in uscita disperata; l’azione del gol, però, prende avvio a causa di un clamoroso errore di Eriksen, che si fa soffiare il pallone da Strootmann in mezzo al campo e consente ai Boeren di partire in contropiede in superiorità numerica.

La ripresa prende avvio con gli stessi effettivi: Advocaat e De Boer non effettuano nessun cambio. Dopo un innocuo colpo di testa di Derijck neutralizzato senza problemi da Cillessen, l’Ajax, al cinquantunesimo, si porta nuovamente in vantaggio: Eriksen approfitta di un buco di Hutchinson, s’invola sulla sinistra, entra in area, disorienta con una finta un difensore avversario e batte Waterman sul primo palo. Davvero un bel gol quello realizzato dal calciatore danese, che riscatta l’errore commesso in occasione del gol del PSV. I Boeren, a differenza di quanto avvenuto nel primo tempo, reagiscono e al cinquantottesimo si rendono pericolosi con un cross dalla destra di Hutchinson che Wijnaldum non riesce a deviare per un non nulla. Il PSV coglie il meritato pareggio al sessantottesimo: Mertens batte magistralmente un calcio di punizione che si stampa sul palo, Lens si avventa come un falco e realizza il secondo gol personale (e di squadra). Il Philips Stadion ci crede  e sostiene i propri beniamini a gran voce. L’Ajax, però,  non si fa intimorire e, due minuti dopo aver subito il gol del pari, reclama un calcio di rigore per un fallo – più che sospetto – commesso da Willems ai danni di Schone. La partita cambia ancora volto al settantaseiesimo. Ed è ancora un macroscopico errore difensivo a provocare un gol: Eriksen lancia lungo in direzione di Boerrigter, che approfitta di una colossale dormita di Pieters e realizza il quarto gol stagionale in campionato. Nel finale entrambe le compagini creano un’occasione da gol, ma il risultato non cambia.

L’Ajax, dopo sei anni di sconfitte e pareggi, torna ad espugnare Eindhoven, All’epoca dell’ultimo successo, datato marzo 2007, i lancieri vinsero 5-1 grazie (anche) ai gol di Huntelaar e Sneijder, che da li a pochi mesi sarebbero passati al Real Madrid.  Il terzo titolo consecutivo, complici i mezzi passi falsi di Vitesse e Feyenoord, si fa sempre più concreto. Gary Lineker amava ripetere che “Il calcio è uno sport semplice: si gioca in undici contro undici e alla fine vincono i tedeschi”. L’Eredivisie, da tre anni a questa parte, è un torneo fantastico, equilibrato e ricco di colpi di scena, ma alla fine, a vincere, sono sempre i lancieri.

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